Oggi Húsavík è una ridente cittadina di 1200 abitanti affacciata sulla baia di Skjálfandi, con le tipiche case dai colori vicaci.
Su di esse spiccano due edifici, un tempo abitazione delle massime autorità, che per tradizione dovevano essere neri, in modo che fossero ben visibili ai marinai in mezzo al candore della neve invernale.
Ad Husavík si trovano alcuni musei interessanti tra cui il Museo delle balene, il Museo di Húsavík. Dal suo porto partono imbarcazioni per l’avvistamento delle balene, tra le quali chi è fortunato può scorgere la balenottera azzurra, il mammifero più grande al mondo. www.husavik.is
La città islandese di Húsavík fu fondata da un vichingo conosciuto da alcuni come Flok il Grigio, dai più come Garðar Svavarsson.
Egli dalla Svezia giunse al largo delle coste islandesi intorno all’870 d.C. e circumnavigando per la prima volta questa terra, già conosciuta come Snæland (terra delle nevi), si accorse che si trattava di un’isola.
Passò l’inverno nella zona di Husavík e quando a primaverà ripartì, vi lasciò uno dei suoi uomini, Náhfari, con alcuni schiavi. Prima di salpare però non dimenticò di rinominare l’isola Garðarshólmur (isola di Gardar), ovviamente in suo onore.
All’epoca in cui si svolsero i fatti, il più famoso Ingólfur Arnarson non era ancora approdato sulle coste a sud, perciò, ad onor del vero, Garðar è da considerarsi il primo fondatore di una comunità in Islanda.
Per questo motivo gli abitanti di Húsavík hanno celebrato l’anniversario per i 1100 anni dal primo insediamento sull’isola nel 1970, quattro anni prima delle celebrazioni ufficiali in onore di Ingólfur.
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