Una raccolta di libri e racconti che parlano dell’Islanda, romanzi ambientati in Islanda e di autori islandesi.
Per avere un’idea più chiara della crisi e della conseguente reazione del popolo islandese a partire dal 2008, è interessante leggere “Islanda chiama Italia” del giornalista Andrea Degl’Innocenti (ed. Ludica).
L’autore, dopo aver raccolto personalmente dati e testimonianze in un viaggio in Islanda che definisce “bellissimo”, ha voluto stendere un quadro chiaro dei recenti avvenimenti: dalla crisi, alla protesta contro il governo (con successive dimissioni), al rifiuto di pagare i debiti contratti con banche private, fino alla rinascita attraverso una nuova Costituzione compartecipata.
Scorrendo le pagine ne esce una descrizione di questo Paese viva, che scaturisce dalle testimonianze delle persone e dall’esperienza di viaggio di Andrea Degl’Innocenti, affascinato dalla bellezza dell’isola, ma ancor di più dalla gentilezza e dall’ ospitalità della popolazione.
Ma già dal titolo si evince anche altro: è vero, la particolare situazione islandese ha permesso di percorrere strade non riproponibili tout court in altri Stati, ma è anche vero, dice l’autore, che da essa possiamo trarre insegnamenti e forse prendere spunto per avviare un cambiamento italiano.
Consulta anche il blog gestito dall’autore Islanda chiama Italia.
di Jón Kalman Stefánsson, ora anche in Italia con Iperborea.
Il romanzo “Luce d’estate ed è subito notte” dello scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson, edito da IPERBOREA.
Ex professore e bibliotecario, Jón Kalman Stefánsson è stato premiato più volte per le sue opere sia in Europa che in Italia. Il precedente romanzo, “Paradiso e Inferno”, è ritenuto il miglior romanzo islandese degli ultimi tempi e “ Luce d’estate ed è subito notte” ha già ricevuto ottime recensioni anche su testate italiane quali La Stampa, La Repubblica, Avvenire. Il romanzo, ambientato in un villaggio di 400 abitanti in Islanda, narra le vicende e i moti interiori dei suoi abitanti, al limite tra realtà e immaginazione.
Jón Kalman Stefánsson con ironia e benevolenza mette a nudo l’animo umano, alla ricerca del significato dell’esistenza, e ne scaturisce “Un grande romanzo poetico tra i mari del Nord e il Paradiso Perduto che mostra come le vicende comuni siano spesso esemplari” – Paolo Mauri, La Repubblica
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Bárður e il suo amico vivono negli alloggi dei pescatori della costa e fanno parte dell’equipaggio di una sei remi che ogni notte esce in mare per la pesca al merluzzo.
Li lega un’amicizia forte, condividono il sogno di una vita migliore e l’amore per la letteratura: un sogno, appunto, quasi un miracolo in una vita fatta di durezze; ma la lotta per la sopravvivenza prosciuga le energie e non dà spazio a passatempi come la lettura, attività quasi vergognosa agli occhi di chi giorno dopo giorno mette a rischio la propria vita. Altro non possiamo rivelare, per il momento, per non guastare la sorpresa; ma all’amico di Bárður che dovrà affrontare un periglioso viaggio per raggiungere il paese e restituire un libro al legittimo proprietario, si aprirà la possibilità di coltivare le proprie aspirazioni e di iniziare una nuova vita, lontana dal mare.
Chi ha visitato i Fiordi Occidentali non potrà non riconoscere nel libro i panorami bellissimi, impietosi e malinconici di questa zona un tempo fiorente, dissanguata dall’emigrazione, ma la voce di questo splendido, delicato romanzo saprà sicuramente parlare a tutti: arrivati all’ultima pagina si ha la sensazione di avere appena cominciato a conoscere il mondo a cui Jón Kalman Stefánsson ha saputo dare vita, e risulta quasi doloroso non poter proseguire la lettura. Tranquilli: è solo il primo romanzo di una trilogia, e ci auguriamo sinceramente che Iperborea dia al più presto un seguito con i due volumi successivi.
Jón Kalman Stefánsson
Paradiso e inferno
Iperborea, Milano 2011
Traduzione italiana a cura di di Silvia Cosimini.