Nell’angolo più remoto del giardino di ogni casa islandese che si rispetti, ecco comparire tre casette di legno vicine l’una all’altra. Sono le abitazioni degli elfi, il popolo invisibile. Narra la leggenda che gli elfi fossero anch’essi figli di Eva, madre di tutti gli uomini.
Un giorno Dio annunciò ad Eva che sarebbe andato a cena da lei, per conoscere tutti i suoi figli. Eva, come ogni madre, iniziò a lavare e preparare i figli per l’evento, ma, poiché erano tanti, non riuscì a fare il bagno a tre. Per non mostrarli in disordine davanti a Dio, li nascose nell’armadio.
Durante la cena Dio chiese a Eva se quelli che sedevano nella stanza erano tutti i suoi figli e la donna confermò. Allora Dio che è onnisciente continuò: “ciò che è nascosto a Dio, sarà nascosto per sempre anche agli uomini!” Eva corse disperata all’armadio, ma lo trovò vuoto.
Dio aveva reso invisibili i tre bimbi agli occhi degli uomini. Solo chi ha cuore puro può vederli. Gli uomini chiamarono queste creature invisibili álfar, elfi. Ogni buon islandese ha le tre casette nel giardino per ospitare i tre figli di Eva, affinchè la loro vicinanza sia di aiuto e di buon auspicio per la famiglia.
Gli elfi in effetti, a differenza dei troll cattivi e dispettosi, sono buoni amici degli uomini e spesso intervengono in loro aiuto. Tutti gli islandesi credono un po’ a questa leggenda e se si chiede a qualcuno: ma tu credi agli elfi? La risposta sarà sempre: perché no?